Addio creme, l’atrofia vaginale da oggi si cura con il laser
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L’atrofia vaginale è uno dei tanti e fastidiosi problemi legati alla menopausa: provoca secchezza, bruciore, perdite maleodoranti e a volte perfino irritazioni, e rende particolarmente dolorosi i rapporti sessuali. Si cura con farmaci per uso topico o apposite terapie ormonali, ma da oggi è possibile prevenirla e guarirla semplicemente sottoponendosi ad un ciclo di trattamenti laser.
A determinare l’insorgere dell’atrofia vaginale è il fatto che lo spessore della mucosa genitale, nel momento in cui una donna entra in menopausa, tende ad assottigliarsi. Il processo di perdita dello spessore è graduale e causa una certa secchezza, ragion per cui è bene affrontare il problema non appena si presenta onde evitare che si aggravi ulteriormente con il trascorrere del tempo.
Portentosa, in questo senso, è la laser terapia, che a differenza delle comuni cure a base di estrogeni non causa alcun effetto collaterale. L’innovativo trattamento per curare l’atrofia vaginale è del tutto sicuro e indolore, e si avvale di un laser CO2 che, stimolando i fibroplasti, ridà spessore alla mucosa riducendo il rischio di bruciori e irritazioni. A praticarlo sono sia i dermatologi che i ginecologi.
Una volta concluso il ciclo di laser terapia, il cui prezzo di aggira attorno ai 700 euro, la donna recupera il suo equilibrio di un tempo. Il dolore scompare, la vagina è perfettamente idratata e non si avverte più alcun disturbo urinario. Positivo, infine, il fatto che non ci siano controindicazioni: non essendo un trattamento nocivo, tutte le donne possono sceglierlo per liberarsi di questo atavico problema.
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